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Robin Hood: da sempre sullo schermo (video da trovacinema.repubblica.it) |
(scheda da Il Morandini 2001) |
Figura leggendaria di bandito, protettore dei deboli e nemico dei potenti, Robin Hood è anzitutto eroe di ballate popolari inglesi. Si possono dividere in due cicli - quello di Barnsdale nello Yorkshire e quello di Sherwood nel Nottinghamshire. Finirono per confondersi e confluirono in una ballata unica - Gest o Lytell Gest di Robin Hood - i cui primi manoscritti sono del XV secolo sebbene il linguaggio sia quello del XIV secolo. La Gest comprende il meglio del materiale su Robin Hood che nei due secoli successivi si arricchì di ballate, racconti, azioni drammatiche. La prima raccolta organica fu fatta nel XVIII secolo da Joseph Riston. Soltanto nel XIX secolo cominciarono le ricerche filologiche per cercare (inutilmente) di individuare nelle cronache storiche le origini del personaggio, ricerche che lo datano nel regno di Edoardo II Plantageneto (1284-1327). Nell'immaginario collettivo, però, Robin Hood è spostato indietro nel XII secolo e associato a Riccardo I detto Cuor Leone (1157-1199) che rischiò, durante la sua lunga assenza per la terza crociata, di venire spodestato dal fratello Giovanni Senza Terra. I film su Robin Hood seguono generalmente quest'ultimo modello. Le prime versioni risalgono al cinema muto: 1909 (GB), 1912 (GB), 1912 (USA), 1913 (USA), 1913 (GB). Il primo film di risonanza internazionale fu Robin Hood (1922) con Douglas Fairbanks, romantico e atletico protagonista al fianco di Wallace Beery come re Riccardo. Seguì nel 1938, con un successo ancora più esteso, il film di Curtiz. Senza contare le varianti geografiche e storiche dove il nome diventa un soprannome (Robin Hood della California, Robin Hood del Rio Grande, Robin Hood dell'Eldorado, ecc.), bisogna mettere in conto: Il figlio di Robin Hood (1946) con Cornel Wilde; Viva Robin Hood! (1948) con Jon Hall; Tales of Robin Hood (1952) con Robert Clarke, compendio di un'orrenda serie TV; Robin Hood e i compagni della foresta (1952, GB-USA, Disney) di Ken Annakin con Richard Todd, dove per la prima volta gli esterni furono girati nella vera foresta di Sherwood. Robin apparve brevemente (impersonato da Harold Warrender) in Ivanhoe (1952), mentre in La spada di Robin Hood (1954) il protagonista è Don Taylor; in L'erede di Robin Hood (1959) si scopre che il figlio del fuorilegge è una ragazza (June Laverick). Un Robin Hood di lungo corso è Richard Greene, che interpretò la parte in una serie di 165 telefilm di mezz'ora e nel lungometraggio Gli arcieri di Sherwood (1961, GB) mentre il turno toccò a Barrie Ingham in Mille frecce per il re (1967). In un cartoon disneyano di lungometraggio - Robin Hood (1973) - Robin e Marian sono volpi, Riccardo e Giovanni leoni. C'è persino una sorta di “vent'anni dopo”, cioè Robin e Marian (1976) di Richard Lester con Sean Connery e Audrey Hepburn. Gli anni '90 hanno visto un acceso revival del personaggio con due film del 1991 - l'anglo-americano Robin Hood-La leggenda di John Irvin e Robin Hood principe dei ladri di Kevin Reynolds con Kevin Costner, seguiti dall'inevitabile parodia Robin Hood-Un uomo in calzamaglia (1993), peraltro uno dei meno felici film di Mel Brooks.
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Cfr: anche il sito www.boldoutlaw.com/robnew/index.html