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GIOVANNA D'ARCO. Prima parte
(Jeanne la Pucelle 1. Les batailles)
1993, regia di Jacques Rivette
Scheda: Nazione: Francia - Produzione: Production Companies, France 3 Cinéma, La Sept Cinéma, Pierre Grisé Productions - Distribuzione: Columbia Tristar Film Italia, Columbia Tristar Home Video - Soggetto: in particolare dal libro di Régine Pernoud Jeanne d'Arc par elle-meme et par ses témoins - Sceneggiatura: Pascal Bonitzer, Christine Laurent, Jacques Rivette - Fotografia: William Lubtchansky - Montaggio: Nicole Lubtchansky - Costumi: Christine Laurent - Musiche originali: Jordi Savall - Formato: Panoramica a colori - Durata: 129'.
Cast: Sandrine Bonnaire, Tatiana Moukhine, Jean-Marie Richier, Baptiste Roussillon, Jean-Luc Petit, Bernadette Giraud, Jean-Claude Jay, Olivier Cruveiller, Benjamin Rataud, Cyril Haouzi, Réginald Huguenin, Patrick Adomian, Nicolas Vian, André Marcon, Jean-Louis Richard, Marcel Bozonnet, Jacques Rivette (non accreditato).
Trama e commenti: cinematografo.it - film.tv.it - mymovies.it - film.spettacolo.virgilio.it - kataweb.it: «...La durata originale di 336 minuti è stata ridotta a 256. Prima parte: gennaio-maggio 1429. La sedicenne contadina lorenese (1412-31) di Donremy si fa affidare un esercito da Carlo, Delfino di Francia, rimane ferita in battaglia, contribuisce alla riconquista della fortezza delle Tourelles, costringendo gli inglesi a togliere l'assedio a Orleans. 2a parte: luglio 1429-30 maggio 1431 quando Giovanna sale sul rogo a Rouen. Il film procede per capitoli brevi, disposti in modo lineare e monodico, a mezza strada tra realismo e stilizzazione. Rarissimi primi piani per S. Bonnaire, guidata a una recitazione atonale. La questione delle "voci" è risolta col silenzio: Giovanna che prega. Altrettanto spoglio lo sfondo: poche decine di comparse nelle battaglie casuali e improvvisate. Si parla in un francese ibrido, arcaico e moderno, che la traduzione italiana imita con impaccio. Nessuno aveva mai raccontato al cinema, con scansione cronistica così puntigliosa, la femminilità di Giovanna: i sorrisi, le risate, i modi fanciulleschi e, verso la fine, la sua paura, la sua solitudine davanti alla morte. In questa storia affollata di soldati, politici, preti nessuno aveva mai tanto sottolineato la presenza delle donne intorno a lei. Film laico e razionale, così monocorde da sembrare monotono, così lineare nella sua trasparenza rosselliniana, coerente nella sua adesione alla realtà fisica. S. Bonnaire non recita: è. Le ha dato la voce italiana Daniela Caroli».
Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb - allmovie.com - movies.nytimes.com - answers.com - cinepassion.org - needcoffee.com - combustiblecelluloid.com - moviemartyr.com - movies.amctv.com - entertainment.msn.com - frenchfilm: «Upon hearing a message from God, a young French maid, Jeanne, feels compelled to leave her home in Domremy. She finally manages to get an audience with Charles, the dauphin of France, and she persuades him that it is her destiny to lead the French to victory against the English. Reluctantly, Charles puts her in charge of his troops and, at a decisive battle, Jeanne’s courage and faith in God win her a first historic victory. This is the first part of Jacques Rivette’s epic six-hour long film adaptation of the Joan of Arc story. Whilst not in the league of Carl Dreyer's 1928 masterpiece La Passion de Jeanne d'Arc, it is nonetheless a compelling and artistically pleasing entry in the ever-growing catalogue of Joan of Arc films. ...».
Jaques Rivette (intervistato da Aldo Tassone, « La Repubblica»): «Credo di aver fatto un film onesto, rispettoso del mistero che circonda il destino di questa contadina straordinaria. Un film rigorosamente storico che toglie Giovanna d’Arco alle strumentalizzazioni e la presenta com’era, perché Giovanna è di tutti.
Siamo nell’ultimo quarto dell’interminabile guerra dei Cent’anni. Inglesi (al nord) e borgognoni (est e sud) occupano quasi interamente la Francia; dopo il trattato di Troyes del 1419 (quattro anni prima inglesi e borgognoni hanno sconfitto le truppe di Carlo VI ad Azincourt) il Delfino - il futuro Carlo VII - è esautorato: il suo posto dovrebbe esser preso dal re inglese Enrico VI, ma quando sarà maggiorenne. Il Delfino, chiamato ironicamente "il re di Bourges" può contare solo su qualche feudo isolato rimastogli fedele, come Orléans (assediata dagli inglesi quando Giovanna entra in scena nel 1429) e la contea di Domrémy in Lorena, una sorta di enclave in territorio borgognone. Le distanze che separano i pochi feudi rimasti fedeli al Delfino sono immense, ma, contrariamente a quanto si potrebbe credere, in quei tempi la gente si muove molto e le idee circolano: fin da bambina Giovanna - figlia di un piccolo possidente - ha respirato il clima di resistenza ad oltranza che si è creato a Domrémy. Diciamo che Giovanna nasce proprio nel momento giusto: la Francia ha smarrito ogni sentimento di unità nazionale e si trova su un pericoloso crinale; il suo intervento folgorante, misterioso (cosa avrà mai detto al Delfino per convincerlo ad affidarle un esercito che libererà miracolosamente Orléans?), cambierà l’intera storia di Francia. Senza Giovanna d’Arco forse la Francia - spartita tra inglesi e borgognoni - avrebbe avuto un destino simile alla Germania o all’Italia, non sarebbe mai diventata un’entità nazionale. L’avventura e il destino di Giovanna si consumano in appena due anni, dal maggio 1429 al maggio 1431. L’aveva puntualmente previsto lei stessa: "Durerò un anno e poco più". Tutto si è svolto come le avevano detto le misteriose voci.
Che Giovanna sentisse delle voci è innegabile, così come è innegabile che le sue profezie si avveravano... Ogni volta che doveva prendere una decisione importante Giovanna si ritirava in preghiera. Poco importa sapere chi le parlasse (le sante Caterina e Margherita); forse quelle voci erano una maniera di parlare a se stessa. Nella concezione religiosa di Giovanna non c’erano dubbi: il regno di Francia è emanazione del regno di Dio, perciò il Delfino (re da parte di Dio) deve riunire il paese, cacciare gli invasori e i borgognoni e farsi incoronare a Reims secondo la tradizione. Questa è la "missione" di cui si sente investita e che deve portare a termine a tutti i costi. Evidentemente una ragazza ignorante che compie tali imprese obbedendo a delle "voci" che dice venire da Dio non poteva non impensierire le autorità ecclesiastiche...
Quando si fa un film storico non si può non avere davanti agli occhi Francesco giullare di Dio e La presa di potere di Luigi XIV, due film che non ho nemmeno avuto bisogno di rivedere perché li conosco a memoria. Ho tenuto invece a proiettare alla troupe i due capolavori di Dreyer e Bresson, che ho trovato ancora più sublimi; volevo mostrare loro quello che non dovevamo fare nel nostro film, che trascura il processo per concentrarsi sulla vita quotidiana di Giovanna. Oltretutto confrontarmi con quei due giganti sarebbe stato ridicolo e, trattandosi di due registi inimitabili, sarebbe stato insensato tentare di farlo. Mentre preparavo Jeanne la pucelle c’era indubbiamente nel mio inconscio il desiderio "rosselliniano" di realizzare un film che fosse anche "didascalico". Volevo partecipare ad altri le numerose scoperte che avevo fatto documentandomi su Giovanna: il fatto, per esempio che dopo essersi messa in cammino una prima volta verso Chinon, dove sta il Delfino - è un viaggio di ben 500 chilometri in territorio nemico, quasi un western: infatti l’ho trattato come un western - la sera decide di tornare indietro perché le "voci" le dicono che non è quella la maniera migliore ; ripartirà qualche tempo dopo accompagnata da una piccola schiera. Altro esempio, i due tentativi di fuga dalla prigione per sfuggire alle visite notturne dei carcerieri inglesi che la vogliono sverginare... Il più bel complimento che ho ricevuto sul film me lo ha fatto la storica Régine Pernoud quando ha scritto che è meglio di un corso di storia...».
Approfondimenti: Movie Review
Conosciuto anche con il titolo: Joan the Maid 1: The Battles.
Giovanna d'Arco, seconda parte