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                                      Il castello delle ombre      a cura di Vito Attolini

Le recensioni di Vito Attolini

  Christine Cristina

La papessa (Die Päpstin)

Interpreti: Johanna Wokalek, David Wenham, John Goodman, Iain Glen, Edward Petherbridge, Anatole Taubman, Lotte Flack, Tigerlily Hutchinson – GB-Germania-Italia-Spagna, 2009

 

   

Nella recente galleria di donne del medioevo si inserisce ora un personaggio a metà strada fra la leggenda e la realtà, quello della papessa Giovanna, che sedette sul soglio pontificio a metà del IX secolo: caso unico e piuttosto improbabile, che il film però certifica con convinzione. Negli annali della Chiesa però il suo nome non appare perché, secondo quanto si afferma nel film, fu espunto dalla cronologia ufficiale dei papi, dando così agli scettici il beneficio del dubbio sulla veridicità della faccenda. Secondo alcune fonti Giovanna apparteneva ad una nobile famiglia anglosassone, ma nel film è la figlia di un rozzo prete di campagna (Iain Glen) bigotto e “maschilista”, secondo le consuetudini del tempo (ma a queste la piccola Giovanna controbatte, sostenendo la superiorità del gentil sesso sull’uomo: non fu Eva, infatti, a osare ciò che il pavido Adamo non fece, mangiare cioè la mela?).

Il film di Wörtmann colloca questa storia eccentrica nel periodo della disintegrazione dell’Impero carolingio, al tempo delle lotte fra i figli di Ludovico il Pio per la divisione del regno.. La giovanissima Giovanna, destinata al triste futuro condiviso da tutte le ragazze del tempo, morde il freno, perché dotata di una intelligenza superiore, che le ha consentito di imparare greco e latino (legge in originale l’Odissea con grande disappunto del padre). Emancipatasi da questo giogo ed entrata nella cerchia del mondo ecclesiastico – unico depositario del sapere – la futura papessa vi conquista una posizione di potere, dissimulando ovviamente il suo sesso, anche se non trascurandone le pulsioni. Diventa infatti appassionata amante del nobile Gerold (David Wenham), nella cui casa era stata accolta, vista (giustamente) con sospetto dalla legittima moglie. La sua ardita e scandalosa ascesa, dopo la morte di papa Sergio II (John Goodman), ebbe il castigo che meritava: colta dalle doglie del parto mentre si recava in processione, fu vittima del furore popolare per l’inganno da lei perpetrato, e, secondo alcune fonti, lapidata insieme col bambino appena nato per strada: il film cancella la cruenta e poco cristiana reazione della folla e lascia la puerpera distesa sul lastrico.

Della stessa storia il cinema si era occupato una trentina d’anni fa con La papessa Giovanna interpretata da Liv Ullmann. Qui appare nello stesso ruolo la androgina Johanna Wokalek, indubbiamente con maggiore credibilità sugli effetti del suo travestimento (anche se nel film non tutti ci cadono). Poiché siamo nei “tempi bui” dell’Alto medioevo, forse il film avrebbe fatto meglio a lasciare avvolto nelle brume di quel lontano passato lo straordinario episodio, relegandolo nel territorio dai confini incerti della leggenda dove perlopiù è collocato. Il regista però non ha dubbi sull’autenticità della vicenda, che narra con deciso timbro realistico, sebbene di quel realismo stereotipato che raffigura secondo schemi un po’ generici la storia (costumi, ambienti, riferimenti cronologici approssimativi: questi ultimi forse per colpa dei drastici tagli dell’edizione italiana). Il risultato è una asettica rappresentazione del passato nell’ottica collaudata degli sceneggiati destinati al piccolo schermo, didascalici nelle intenzioni e moderatamente avvincenti nei risultati.

   
   

LA SCHEDA DEL FILM

    

  

 

©2010 Vito Attolini; recensione pubblicata in "La Gazzetta del Mezzogiorno"

  


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