Il castello delle ombre a cura di Vito Attolini |
|
Le recensioni di Vito Attolini |
|
LE CROCIATE - KINGDOM OF HEAVEN
Interpreti: Orlando Bloom, Liam Neeson, Eva Green, Jeremy Irons, Ghassan Massoud, Marton Csokas, Edward Norton – USA, 2005
Non
a caso, per la rievocazione delle Crociate, Ridley Scott ha scelto l’ultimo
scorcio del XII secolo, precedente alla riconquista di Gerusalemme da parte dei
musulmani guidati dal Saladino. Fu infatti il periodo che vide il tramonto della
convivenza più o meno pacifica fra musulmani e cristiani, insediatisi nella
Terrasanta circa cento anni prima al seguito della prima Crociata. Il film di
Scott si chiude con l’arrivo in
Terra Santa di Riccardo Cuor di Leone, primo sovrano giunto dalla lontana
Inghilterra con quella che sarebbe stata denominata poi la terza Crociata. La
fragile tregua fra cristiani e musulmani si era rotta, aprendo un nuovo
conflitto: una situazione destinata a ripetersi ancora nel successivo millennio,
come ricorda, a mo’ di sconsolata conclusione, la didascalia finale, chiave di
volta per comprendere il carattere di attualità che Scott ha voluto conferire a
questo kolossal, di cui uscirà in Dvd
una versione più lunga. La struttura narrativa è conforme al cinema storico di avventure, di lunga e consolidata tradizione, che Le crociate ha voluto riproporre, con i suoi punti canonici: l’eroe protagonista con l’eroismo e la determinazione illuminati dalla fede non meno che dal valore e dalla forza, le grandiose scene di massa e di battaglie, i tradimenti e così via. Il fabbro Baliano, rimasto vedovo dopo il suicidio della moglie, è il figlio tardivamente riconosciuto dal nobile Goffredo di Ibelin, il quale lo induce al viaggio in Terra Santa dove potrà trovare indulgenza per le sue colpe (ha appena ucciso un uomo che aveva profanato il cadavere della moglie). Giunto
a Gerusalemme, dopo aver preso il posto del padre frattanto morto,
Baliano si trova al centro di una difficile pace fra cristiani e
saraceni, ora insidiata dalle subdole manovre di due vassalli del Re
Baldovino, Reginaldo di Chatillon e Guido di Lusignano, che,
precipitando la situazione, provocano la reazione dei musulmani i quali,
alla guida del sultano Salh ad-din (Saladino), sconfiggono i cristiani,
scacciandoli da Gerusalemme, strenuamente difesa da Baliano. Alle gesta
valorose del quale si intrecciano quelle relative al suo amore per la
moglie di uno dei due traditori, Sibilla, sorella dello sventurato re
Baldovino che morirà a Gerusalemme per la lebbra. Un
film altamente spettacolare con una tesi politicamente corretta (e sia
detto senza quella punta di sufficienza e ironia con cui questa
espressione viene ora usata) che ne legittima l’attualità, oggi che
in terre non lontane da quelle del film sono in corso conflitti che
trovano le radici anche nell’incomprensione e nei pregiudizi.
Come già accaduto in precedenti film del passato (I
crociati di DeMille, Riccardo
Cuor di Leone di Butler) il
Saladino appare qui campione di quello spirito di tolleranza che ha il
suo riscontro nei personaggi di Re Baldovino, e del suo consigliere
Tiberias. Il suo gesto di rispetto per un’altra fede, nel raccogliere
la croce cristiana nel tempio di Gerusalemme appena conquistata e
riporla sull’altare, è, nella sua semplicità, chiaramente eloquente.
Tutta questa materia, storicamente attendibile e, nella sostanza, rispettosa dei fatti, viene calata nelle forme di un cinema di genere – con l’osservanza, quindi, delle sue regole narrative e spettacolari – da un regista che nel campo del cinema storico (vedi Il gladiatore) aveva dimostrato di saper conciliare sapientemente le esigenze del kolossal con quelle di un cinema con ambizioni autoriali. Sotto questo aspetto i risultati sono evidentemente positivi, nei limiti appunto prefissati dal tipo di operazione intrapresa, grazie a una ricchezza inventiva e una immaginazione cinematografica di cui Scott ha dato sempre prova. Se il Baliano di Orlando Bloom è piuttosto incolore, gli altri attori del cast – da Liam Neeson a Jeremy Irons a Marton Csokas a Edward Norton e al Saladino di Ghassan Massoud – sono efficaci interpreti dei loro personaggi.
|
Franco Cardini, Scott alle crociate: scontro di civiltà?
Silvia Bizio, Parla Ridley Scott: Il mio kolossal di pace
Serena D'Arbela, A proposito delle Crociate di Ridley Scott
LE ALTRE RECENSIONI: Pasquale Bonfitto, Le Crociate
LE ALTRE RECENSIONI: Marco Cortese, Le Crociate
LE ALTRE RECENSIONI: Giuseppe Losapio, Le Crociate
©2005 Vito Attolini; recensione pubblicata in "La Gazzetta del Mezzogiorno"