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Il Medioevo della lampada magica Il Medioevo erotico-boccaccesco


Le Mille e Una Notte - Arabian Nights, volume 3: Incantato

(As Mil e uma Noites, volume 3: O Encantado)

2015, regia di Miguel Gomes

 

   

Scheda: Nazione: Portogallo-Francia-Germania-Svizzera - Produzione: BOX Productions, Komplizen Film, O Som e a Fúria, Shellac Sud - Distribuzione: Milano Film Network, Shellac Distribution, Kino Lorber, O Som e a Fúria, Real Fiction, Outside the Box - Soggetto: ispirato alle Mille e Una Notte - Sceneggiatura: Telmo Churro, Miguel Gomes, Mariana Ricardo - Fotografia: Mário Castanheira, Sayombhu Mukdeeprom - Montaggio: Telmo Churro, Miguel Gomes, Pedro Marques - Art Direction: Artur Pinheiro - Scenografia: Pascalle Willame - Costumi: Lucha d'Orey, Silvia Grabowski - Musiche: Mariana Ricardo - Effetti speciali: Conor Coughlan - Formato: Color - Durata: 125'.

Cast: Crista Alfaiate, Américo Silva, Amar Bounachada, Lionel Franc, Carloto Cotta, Elvis Barrientos, Hervés Diasnas, Chico Chapas, Gonçalo Waddington, Quitério, Jing Jing Guo, Bernardo Alves, Louison Tresallet.



 

 

   

   

   

Trama e commenti: cinetecadibologna.it - it.wikipedia.org - nientepopcorn.it - direzionecinema.blogspot.co.ke - quinlan.it - linkinmovies.it - torinofilmfest.org/film - cineblog.it: «Sherazade ha paura di non avere più storie con cui conquistare l'attenzione del Re. Fugge dal Palazzo e si aggira per il Regno in cerca di piaceri e di meraviglie. Suo padre, il Gran Visir, le dà appuntamento alla Grande Ruota del Luna Park. Sherazade ricomincia il suo racconto: quaranta anni dopo la Rivoluzione dei Garofani, nelle vecchie bidonville di Lisbona, una comunità di uomini posseduti da un incantesimo insegna ai loro uccelli come cantare».

mymovies.it: «Sheherazade sente il peso di dover salvare il mondo raccontando le sue storie e inganna il tempo tra una notte e l’altra spassandosela nell’“Arcipelago di Bagdad”. Quando riprende a raccontare, lo fa con “Il coro inebriante dei fringuelli”, storia di addestratori di fringuelli che si sfidano tra loro in competizioni canore. Dopo aver messo alla prova se stesso e i propri limiti con Desolato, Miguel Gomes nell’ultimo atto delle sue Mille e una notte mette alla prova il pubblico, quello spettatore complice che ha girovagato con lui, è stato al gioco e vuol vedere come andranno a finire 380 minuti di film. Inutile dire che “lo stare al gioco” deve accompagnare in modo particolare l’epilogo della vicenda, quanto mai bizzarro. Ma che Gomes non fosse da prendere completamente sul serio pareva chiaro già dal primo volume delle Notti. Diviso chirurgicamente in due sezioni, Incantato sembra da principio voler ricongiungere gli spazi della narrazione e della meta-narrazione, conducendo alla corte del sultano e nelle braccia di Sheherazade. In una pauperista ricostruzione dell’assurdo, che mescola luna park e spiagge marsigliesi per raffigurare un Arcipelago di Bagdad che di Bagdad non ha nulla (né pretende di averne), si muove Sheherazade, incarnazione dello spirito gomesiano e forse sua Musa. Libera, consapevole e sessualmente disinibita, quasi un’icona di femminismo contrapposta al potere invisibile ma opprimente. Lo sforzo di dover tornare “sulla terra”, nel momento in cui Sheherazade riprende a narrare, non prepara in ogni caso alla sorpresa che attende lo spettatore: un minuzioso resoconto della competizione tra fringuelli addestrati a cantare da generazioni dai loro proprietari. Una storia in cui si mescolano ricordi e tradizione popolare, entrambi abbondantemente trasfigurati, in cui ancora una volta non si riescono a stabilire confini precisi tra documentario e finzione; e in cui prevalgono silenzi, iterazioni e scritte in sovraimpressione che raccontano di fatti oltremodo fuorvianti e pleonastici. Una sfida alla pazienza, alla maniera di una "Revolution n. 9" dei Beatles, che restituisce stimoli teorici sulla natura dell’opera di Gomes, quasi sussunta dal movimento tripartito del canto degli uccelli. Ironica a fieramente diversa fin nel suo pseudo-epilogo, sulle note di una cover di un brano per diverso tempo ritenuto dei Beatles. Come una traccia fantasma potenzialmente infinita di un album dalle molteplici sensazioni e divagazioni, misterioso ma carico di significati e guidato da una forma di irriducibile speranza in quel che resta dell’uomo al tempo della crisi» (Emanuele Sacchi).

Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb - allmovie.com - en.wikipedia.org - metacritic.com - dogandwolf.com - thefilmstage.com - cine-vue.com - rottentomatoes.com - chrisknipp.com - bbfc.co.uk - efilmcritic.com: «Miguel Gomes seemingly sets out to end his Arabian Tales trilogy with a whimper, as there are long, long stretches of this movie where nothing really happens and the narrative captions emphasize that the story is not moving forward at all. That the movie never actually bored me out of my mind suggests that his talents as a filmmaker outstrip his talents as a troll, and there's something kind of impressive about that. This time around, the film has the appearance of an actual adaptation of 1001 Arabian Nights despite the captions' insistence that it simply borrows the structure, opening with a middle-eastern girl dancing and a wealthy older man mistaking her for someone else. He is the father of Scheherazade (Crista Alfaiate), who on the 515th day of her marriage to the vizier is growing weary of trying to push her decapitation (and his moving on to the rest of Bagdad's women in the original marry/screw/kill scenario). She spends the day out in the countryside, meeting the people and her father, and tapping a genie of the wind, before returning to her duty. It's a sweet story with the lovely Crista Alfaiate giving a nice performance as this woman for whom beauty a and charm are matters of duty, though she seems more resigned than bitter. Gomes does interesting things with his storytelling, such as superimposing the end of one scene over the beginning of another, notably allowing the dancer to become a ghost haunting Scheherazade's father. The setting eventually becomes less Bagdad in ancient times and more present day Portugal, and Gomes has fun with the juxtapositions. Given that he placed himself in the position of Scheherazade in the first film, one can't help but wonder what his thinking was with this segment - he spends a lot of time ruminating on how storytellers may create adventures in works they do not always experience directly, but he also presents a relatively tranquil image of the world outside, perhaps implying that the government's austerity and lack of concerns for the country's people cannot diminish the simple pleasures that people might take from each other and the beauty around them. ...» (Jay Seaver).

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Conosciuto anche con i titoli: Arabian Nights, 3: The Enchanted; 1001 Nacht: Volume 3: Der Entzückte; Les mille et une nuit: volume 3, l'enchanté.

  

Mille e Una Notte Arabian Nights 1 - Mille e Una Notte Arabian Nights 2

 

 

 

   


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