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Midnight Son
2011, regia di Scott Leberecht
Scheda: Nazione: USA - Produzione: Free Lunch Productions - Distribuzione: Image Entertainment, FEARnet, Mongrel Media - Soggetto: Scott Leberecht - Sceneggiatura: Scott Leberecht - Fotografia: Lyn Moncrief - Montaggio: Ian McCamey - Scenografia: Manuel Perez Pena - Costumi: Mairi Chisholm - Musiche: Kays Al-Atrakchi, Geoff Levin - Effetti speciali: Louis Katz, Catherine Tate - Formato: Color, corto - Durata: 23'.
Cast:
Tracey Walter, Arlen Escarpeta, Larry Cedar, Juanita Jennings, Kevin McCorkle,
Shawn-Caulin Young, Zak Kilberg, Austin Mincks, Jo D. Jonz, Tony Norris, Jeff
Campbell, Maya Parish, Billy Louviere, Bonnie Jean, Junius Dion jr., Sarah Raeke,
Jake McCorkle.
Trama e commenti: filmfilm.it - forum.nocturno.it - i400calci.com: «... Non è possibile che oggi, settembre 2011, se io scrivo le parole “film di vampiri” tutti quanti istintivamente vi allarmate e mi tocca calmarvi, fare delle distinzioni e dire che va tutto bene. Grazie, Twilight, sei contento? Ci hai traumatizzati. Midnight Son è un film di vampiri. Non solo: è una romantica love st… dove andate!!! Dai, abbiate un po’ di pietà. Ve ne parlerei se fosse uguale a Twilight? Forse, ma se fosse l’avrei ammesso subito e avrei già cominciato col cabaret. Facciamo così: il regista, l’esordiente Scott Leberecht, è quello del mitico corto The Lobo Paramilitary Christmas Special. Va meglio ora? Alla fine, l’idea di base di Midnight Son è semplice e onestissima: un bell’incrocio tra Il buio si avvicina della Bigelow e il vecchio Wampyr di Romero che narra di un giovanotto convinto di avere problemi di sensibilità della pelle, anemia e strani disordini alimentari e che lentamente dovrà accettare che per questo specifico insieme di sintomi c’è un nome ben preciso. Che è “sfigato”. O “vampiro”. E per uno sfig un vampiro adattarsi a vivere in un mondo non fantasy non è semplice. Il giovane Jacob (certo che Scott, neanche tu aiuti…) è magro come uno stecco e pallido come un emo, e ha un lavoro notturno perché la sua pelle si brucia facile al sole. In più sta male perché ha fame e non capisce di cosa e il dottore gli dice che non è normale. Jacob quindi si deprime e fa amicizia con una che vende paciughi fuori da una discoteca. I due si frequentano, si piacciono perché pazzi, complicati e tanto misteriosi, lei scopre che lui fa dei quadri dove disegna il sole (Scott, porca miseria…) belli ma belli che una cartolina dal tabaccaio a Cattolica ci starebbe tutta, lui comincia a capire che gli piace il sangue e va a rifornirsi di straforo prima in macelleria e poi in ospedale, le cose si complicano, i valori etico-morali traballano, violento degenero. Il budget è basso, il tono malinconico, ogni tanto scappa qualche banalità evitabile, e alla fine dei conti prevalgono i sentimenti. E quindi sì, per vedere questa roba bisogna essere dell’umore giusto. ...».
Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb - allrovi.com - cinoman.thegeekcartel.com - cinemafantastique.net - horrorphile.net - thetfs.ca - beyondhollywood.com - rottentomatoes.com - bloody-disgusting.com - fangoria.com - filmblather.com - abandomoviez.net - filmschoolrejects.com: «If there’s one film genre that’s been done to death in recent years it’s the whole ‘sexy ballerinas engaging in lesbian shenanigans’ storyline. Hollywood needs to give that one a rest already. But close behind it are movies about vampires. From Twilight to True Blood vampires are a character type well past the point of over saturation as filmmakers seem content on milking the same weak conventions time and again. For every Let Me In we seem to get five more like Suck or Transylmania. The need for a more nuanced and interesting take on these blood-suckers is long overdue. Which makes the arrival of Scott Leberecht’s Midnight Son such a goddamn relief. Part urban horror, part loneliness drama, and part late-night romance, Leberecht’s film takes a low-key approach that avoids most of the cliches while reveling in the only one that matters… the unquenchable desire to drink blood out of Styrofoam cups.“Ain’t nothing worse than waking up in the middle of nowhere with half your face on fire”. Jacob (Zak Kilberg) works the night shift as a high-rise security guard and sleeps during the day. He has an unusual skin disorder that causes sunlight to burn his flesh at a highly accelerated rate, and his arm bears the bubbled scars to prove it. Oh, and he also enjoys the taste of fresh blood. He tries to satiate the raging hunger within by eating case-loads of microwave pizzas, but blood is the only thing that satisfies. To that end he’s content with slurping the liquid protein from packaged meat containers and gives no thought to the idea of human blood. Well, not immediately anyway. He meets a cigarette bar girl named Mary (Maya Parish) and the two hit it off. She comes over to his place, snorts some coke, and the two of them start making out until blood drips from her nose onto his face and mouth. Jacob gives it a tentative lick, and an odd sensation comes over him. Odd, but not bad. Soon he’s looking for human blood in all the wrong places including other peoples faces and hospital dumpsters which is where he meets the morally bankrupt Marcus (Jo D. Jonz) and things take a turn for the violent. The film’s characters are aware of ‘vampires’ without the film itself becoming an overly self-referential commentary on the genre. . ...».
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