Sei in: Cinema e Medioevo ® Vampiria. Tutti i film sui vampiri ® I film in ordine alfabetico (1896-oggi) |
ARGOS ALLA RISCOSSA
(El Santo contra las mujeres vampiros)
1962, regia di Alfonso Corona Blake (e Manuel San Fernando per la versione inglese)
Scheda: Nazione: Messico - Produzione: Filmadora Primamericana, Fonexsa, Tele-cine-radio - Distribuzione: Regionale, Something Weird Video, American-International Television, Azteca Films, Sinister Cinema - Soggetto: Rafael García Travesi, Antonio Orellana, Fernando Osés - Sceneggiatura: Alfonso Corona Blake - Fotografia: José Ortiz Ramos - Montaggio: Jorgé Bustos - Scenografia: Ernesto Carrasco - Musiche: Raoul Lavista (e Johann Strauss, Ludwig van Beethoven) - Formato: B.N. - Durata: 89' (78').
Cast:
Santo,
Ofelia Montesco,
María Duval,
Augusto Benedico,
Lorena Velázquez,
Xavier Loya,
Jaime Fernández,
Fernando Osés,
Guillermo Hernández,
Nathanael León,
Carlos Robles Gil,
Víctor Velázquez, René Barrera, Alfredo Wally Barrón,
Antonio Padilla,
Cavernario Galindo,
Ray Mendoza,
Black Shadow,
Ricardo Adalid,
Fabian Grey.
Trama e commenti: mymovies.it - cinematografo.it - eracle.it - comingsoon.it - film.virgilio.it - guidafilm.com - screenweek.it - davinotti.com: «Si comincia subito bene, con titoli di testa accompagnati da invocazioni ad Argos con effetto eco, grida di donne disperate e dulcis in fundo la risata di quello che potrebbe benissimo essere il Mister X dell’uomo tigre (visto il tema). Ma è solo l’antipasto, seguito dall’immancabile scena sul ring, visto che Argos è il nome dato dagli italiani al Santo, un celeberrimo lottatore messicano identificabile da una maschera d’argento che non si toglie mai (“Ma chi è veramente Argos?”, “Nessuno lo sa, e nessuno mai lo saprà”, è su queste gravi parole che si chiude il film). Il narratore però ci avverte che mentre Argos combatte contro i suoi avversari l’umanità è in pericolo e lui “sarà chiamato a difendere il genere umano dalla minaccia delle amazzoni delle tenebre!” Siamo insomma nelle sue mani, e purtroppo non possiamo che verificare che trattasi di supereroe part-time, visto che spesso rimanda questioni esiziali per la salvezza dell’umanità perché deve lottare sul ring contro improbabili pagliacci suoi pari: “Argos, puoi essere presente alla festa dove le amazzoni delle tenebre tenteranno di rapire mia figlia preparando così la distruzione degli umani?”. Risposta: “No, ho un incontro, ma ve la caverete lo stesso”. D’altra parte forse ha ragione lui: queste amazzoni che escono dalle bare, temono il sole, riflettono schifezze sugli specchi e lasciano due puntini sui colli delle loro vittime non sono altro che vampirelle travestite (vedasi titolo originale, non a caso), tutte tese a rapire la giovane che le dovrà guidare alla supremazia sulla Terra. A questo punto forse per combatterle basta la polizia, con un ispettore che aizza i suoi col fischietto (lo suona all’impazzata) e arriva sempre in ritardo. Argos arriva invece puntuale per i pugni agli omoni/schiavi risvegliati dalle amazzoni. A organizzare le operazioni l’immancabile studioso, che comunica con Argos attraverso una gigantesca radio in legno con monitor appesa al salotto di casa (il nome in codice dell’operazione è il geniale “Argos alla riscossa”) e studia con la lente geroglifici che ha precedentemente fatto ingrandire (mah) sui quali si profetizza l’avvento del nemico femminile e la difesa dell’umanità da parte di un eletto (Argos, of course) esattamente come già avvenuto secoli prima. Questa volta però, l’eletto, dicono le profezie, potrebbe anche soccombere. O perbacco… Ma no dai, chi volete che metta nel sacco un supereroe tanto imbattibile, che a meno che non si tiri fuori un’arma da fuoco (cosa a cui nessuno pensa ovviamente) le mena ancora più di tutti? Così, mentre qualche omone/schiavo crepa per strada da solo (si volta, vede una grossa croce davanti a sé, cade e brucia sul posto), Argos raggiungerà il misterioso antro delle amazzoni per il gran finale. Spezzettato da lunghe parentesi di lotta sul ring (almeno tre incontri interminabili), da ulteriori pestaggi nei giardini e per le strade, il film è ovviamente più comico che altro, con dialoghi ancor più ingessati dei protagonisti, già veri e propri manichini nelle scene del ballo, dove la perfida Tundra ipnotizza un principe impacchettato per ballar con lui e il maggiordomo per non ammettere di non possedere l’invito. Se non altro però c’è ritmo e la vicenda, ingenua come previsto, si fa seguire fino al suggestivo finale tra le fiamme».
Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb - vampyres-online.com - vintagecultfilmclub.blogspot.it - stendec9.blogspot.it - alex-in-wonderland.com - entertainment.msn.com - revistacinefagia.com - thevideovacuum.livejournal.com - eccentric-cinema.com - fosteronfilm.com: «The vampire women rise after their two century nap to claim the daughter (María Duval) of a local scientist (Augusto Benedico) as their next queen. It is up to Samson (Santo), the masked wrestler and part-time crime fighter, to defeat the evil females and their three bulky henchmen. To truly understand the wonders of Samson vs. the Vampire Women, you need to be able to buy into the Mexican masked wrestler movement. Can you? Well, I sure as hell can’t. What was wrong with the entire country of Mexico? This had to be one of the dumbest entertainment forms in human history, and this is from someone whose society has embraced both Jerry Lewis and American Idol. For forty years, people cheered as pudgy men in stylized masks faked fights in rings, and then defeated monsters in movies. It’s like American pro-wrestling, only dumber, and here, it is just mentally deficient NASCAR fans who follow WWE. In Mexico, everyone loved it, until the ’70s when the government realized it made the country look stupid and stopped funding it. And that pretty much wrapped it up for Santo (The Saint), who was the king of the “sport” and made over fifty films. In Samson vs. the Vampire Women, Santo has become Samson for the English dubbed version because… Because… Who knows? Perhaps the distributor wanted to trick people into thinking this was an Italian sword and sandal epic. But his name doesn’t matter. He’s his normal shirtless, mask and cape-wearing self. He stays in that outfit at all times, when in the office, at a party, and speaking to the local vampire expert and scientist over a two-way television. His main wrestling opponents are over-sized, vampire males who all wear sleeveless black shirts and Halloween capes. One of them turns into a werewolf for a match, a previously unstated ability which is ignored after the man with a furry mask transforms into a rubber bat on a string. Is it beginning to sound silly? It only gets sillier, and yet, it isn’t a bad time. ... The story is too ludicrous to dwell on, as is the inability of the vampires to notice when the sun is rising (or to buy curtains). Trying to follow what’s going on will only make your head hurt. This is a film to laugh at, drool over, and drink a lot of beers with. Samson vs. the Vampire Women was chosen as the sixth season finale for MST3K. It is a funny episode, but not due to the chatting. The film itself is more humorous than any comments Mike and the robots make about it».
Approfondimenti: Movie Review
Conosciuto anche con i titoli: The Saint against the Vampire Women; Samson vs. the Vampire Women; El Santo contra las Vampiras; El Santo vs. las mujeres vampiros; Superman contre les femmes vampires; Las Mujeres Vampiro; Supermann Gegen Vampire.