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L'ETà DI COSIMO DE' MEDICI
I parte: L'esilio di Cosimo - II parte: Il potere di Cosimo - III parte: Leon Battista Alberti: l'Umanesimo
1973, regia di Roberto Rossellini
Scheda: Nazione: Italia - Produzione: Manenti Film - Distribuzione: Audio Brandon - Soggetto: ispirato dalle Cronache del Consiglio di Firenze, dalle opere di Niccolò Machiavelli e Francesco Guicciardini - Sceneggiatura e dialoghi: Marcella Marian, Roberto Rossellini, Luciano Scaffa - Fotografia: Mario Montuori - Montaggio: Jolanda Benvenuti - Costumi: Marcella De Marchis - Musiche: Manuel De Sica - Formato: Color - Durata: complessivamente 252'.
Cast: Marcello Di Falco, Virgilio Gazzolo, Mario Erpichini, Tom Felleghy, Marino Masé, Adriano Amidei Migliano, Goffredo Montani, Carlo Reali, Fred Ward.
Trama e commenti: rewind.rai.i - mymovies.it - dvdonline.it - filmtv.it - dvdessential.it - film.spettacolo.virgilio.it: «Sono tre le tappe che Roberto Rossellini individua come fondamentali nella rappresentazione di un'età ricca di inquietudini conoscitive e attraversata da spinte anche contraddittorie. La prima, cui corrisponde il primo episodio del lungo lavoro realizzato per la televisione italiana, si intitola "L'esilio di Cosimo". La seconda, "Il potere di Cosimo", descrive l'avvento al potere del nobile fiorentino Medici e l'inizio di una nuova epoca, florida anche sotto il profilo culturale e artistico. La terza, "Leon Battista Alberti", analizza, sullo sfondo storico dominato dalla figura di Cosimo, il ruolo dell'artista e intellettuale...».
schermiblog.blogspot.it: «...Rossellini racconta qui il Rinascimento di Firenze, dalla rivoluzione finanziaria, attuata da Cosimo de’ Medici con l’invenzione di un pionieristico sistema bancario europeo, alla rivoluzione culturale dell’Umanesimo, della quale si fa rappresentante il letterato, matematico e architetto Leon Battista Alberti. Quel che colpisce in questa opera è soprattutto il “metodo” adottato dal regista: Rossellini infatti rinuncia quasi sistematicamente a tutte le regole tipiche del linguaggio cinematografico. Non c’è una drammaturgia classica, con un rapporto causa-effetto tra le diverse scene, si privilegia una successione di “quadri” di impostazione teatrale che conservano, ognuno, la propria autonomia, mentre gli attori (sconosciuti o non professionisti) si limitano a comunicare pensieri e informazioni attraverso dialoghi o monologhi, rinunciando a qualunque forma di recitazione. Perché questa scelta? Stanco del cinema e delle sue regole, Rossellini aveva deciso di dar vita a un’enciclopedia audiovisiva sulla storia umana. E, nella sua concezione, era fondamentale adoperare un linguaggio capace prima di tutto di “mostrare e non dimostrare”, perché solo così si poteva sperare di esprimere e raccontare la verità. “La storia – scrisse il regista in Utopia autopsia 10 [alla decima], pubblicato da Armando Editore nel 1974 – dovrà servire non per celebrare il passato ma per giudicarci e guidarci meglio verso il futuro”. Era un progetto utopico, questo, ma che giustificava la scelta di un linguaggio spoglio ed essenziale, quasi primitivo (i trucchi del cinema rischiavano infatti di diventare uno strumento per ingannare e manipolare lo spettatore). L’esperimento nella storia della televisione non ha avuto seguito, ma ancora oggi appare profondamente suggestivo, coerente e meditato».
Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb - entertainment.msn.com - nytimes.com - timeout.com - rottentomatoes.com - videoflicks.com - atlasvisuals: «Extremely rare English-language version of this lost TV mini-series, which takes place in Florence during the Renaissance. A complex and masterful history tackling everything from the arts and architecture, to trade, commerce and the tax system».
Approfondimenti: Movie Review
In tv la Rai mandò in onda il film nel 1972. Conosciuto anche con i titoli: The Age of Cosimo de Medici; The Age of the Medici.