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Vikingdom
2013, regia di Yusry Abdul Halim (Yusry Kru)
Scheda:
Nazione:
Malesia-USA
- Produzione:
KRU Studios
- Distribuzione:
Epic Pictures Releasing, Paramount Pictures Home Entertainment, Universal Sony
Pictures Home Entertainment, Splendid Film, AMG Entertainment - Soggetto: James
Coyne - Sceneggiatura: James Coyne - Fotografia: Eric
Oh
- Art Direction: Paul Hasham, Sherwin Nunis, David Tang - Scenografia: Tommy
Mansur -
Costumi: Rosada Abdul Hamid -
Musiche dirette da: Edry Abdul Halim -
Effetti speciali: KRU Studios - Formato: Color - Durata:
114'.
Cast: Dominic Purcell, Natassia Malthe, Jesse Moss, Craig Fairbrass, Conan Stevens, Jon Fo, Tegan Moss, Ron Smoorenburg, Patrick Murray, Geoffrey Giuliano, Byron Gibson, Bruce Blain, Trevor Coppola, John Reynolds, Anteo Quintavalle, Creighton Mark, Damian Mavis, Michael Hagerty-Roach, James Coyne.
Trama e commenti:
filmtv.it -
mymovies.it
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cb01.tv
-
filmpertutti.eu
-
everyeye.it: «Esordio
in una co-produzione internazionale (tra Malesia e Stati Uniti) per il regista
di Kuala Lumpur Yusry Kru ... La storia vede un cattivissimo Thor dalla rossa
chioma (?) giungere sulla Terra alla ricerca di tre sacre reliquie che gli
permetterebbero di dominare il mondo e distruggere il dio cristiano. Ma il dio
nordico non ha fatto i conti con Frey, suo simile nella scala divina, che
sceglie di opporsi al suo piano. Quest'ultimo arruola così Eirick, ex grande re
una volta chiamato Il Sanguinario, da diversi anni in esilio dopo essere stato
riportato indietro dalla morte da Freyja, dea con la quale aveva vissuto un
grande amore. Eirick, con l'aiuto di un suo vecchio compagno di battaglie,
arruola così un folto numero di combattenti per contrastare le imponenti forze
armata al servizio di Thor. Ricco di riferimenti, più o meno appropriati,
all'Edda poetica, Vikingdom è un film a tratti imbarazzante ma che
mantiene comunque qualche motivo di interesse. Ma andiamo con ordine: la storia
è ricca di buchi di sceneggiatura e forzature ingenue, capaci di strappare
risate involontarie in più occasioni, così come la stessa caratterizzazione dei
personaggi. Un Thor (interpretato appunto dal gigante Conan Stevens) così non si
era mai visto prima, con folti mustacchi e capelli di un rosso acceso e
un'armatura e un martello che paiono di cartone, e non riesce mai in nessuna
occasione a imprimere la giusta dose di potenza al suo personaggio. Ma anche il
cast dei buoni vive sugli stereotipi classici del fantasy, con tanto di mago
dalla lunga barba grigia che sembra un decerebrato cugino del Gandalf di
jacksoniana memoria. Altro inserto fuori luogo (per quanto, come vedremo in
breve, non del tutto mal riuscito) è quello della figura dello schiavo di
origini asiatiche, che parla ai suoi compagni con monosillabi che dovrebbero, il
condizionale è d'obbligo, suscitare moti di ilarità. Se dal punto di vista
narrativo dunque la pellicola fa acqua da tutte le parti, e con essa la
recitazione degli attori incluso un protagonista non propriamente carismatico,
Vikingdom può comunque offrire qualche spunto di divertimento. I
combattimenti infatti, che prendono a pié mani dallo stile di 300 e
Troy, nonostante i limiti tecnici sono realizzati con una discreta efficacia,
con delle coreografie ben studiate che offrono il loro meglio quando in campo vi
è proprio l'interprete orientale, un Jon Foo che compensa le sue mancanze
recitative con una fisicità coreografica da non sottovalutare. In una delle
sequenze più suggestive pare di assistere ad un lungo combattimento preso di
pari passo da Skyrim (mancano solo i draghi), con la neve copiosa che scende su
un piccolo villaggio di case di legno. Anche la varietà delle location dimostra
un sapiente uso di una CG mai realistica ma comunque d'effetto, quasi
cartoonesco, amplificata da una fotografia particolare che riempe le
ambientazioni di colori vividi e sgargianti e che si rivela senza dubbio il
punto forte dell'intera operazione, ricca di un fascino inaspettato in una
produzione di questo livello. Se riuscite a passar sopra ad una storia e a delle
interpretazioni imbarazzanti, Vikingdom riesce in qualche modo ad offrire
due ore di divertimento fantasy, grazie alla varietà delle ambientazioni e
all'efficacissimo uso di una fotografia particolare che riesce a regalare scorci
fascinosi, rendendo anche le più che discrete scene action maggiormente
avvincenti» (Maurizio Encari).
Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb
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allmovie.com
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en.wikipedia.org
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horrornews.net
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dvdverdict.com
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allocine.fr
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thisisinfamous.com
-
hollywoodreporter.com
-
movieinsider.com
-
facebook.com
-
variety.com:
«Mighty
Thor is the bad guy in Vikingdom:
The Red Eclipse, which also distinguishes itself from his recent Marvel
screen adventures by having been produced on a fraction of their budgets. This
first serious stab at Western markets by Malaysia’s Kru Studios is a cheerfully
silly action fantasy more comparable to the vintage juvenile likes of Italian
sword ‘n’ sandal epics, Ray Harryhausen pics, kiddie-matinee serials and goofy
kung fu fantasies than to today’s superhero tentpole extravaganzas; fanboys, of
course, will howl in pain nonetheless. Day-and-date U.S. release on Oct. 4 (with
some screens showing 3D prints) is likely to get a kinder reception on the VOD
side; rollout in numerous other territories continues through year’s end and
beyond. After an opening-credits segment that makes no bones about looking just
like a videogame, we get a bloody CGI battlefield where Viking prince Eirick (Dominic
Purcell) lies dying, telling surviving younger brother Beothric (Tim P. Doughty)
to “rule well, as Father wished.” But “My story begins the day I died,” Eirick
immediately adds in voiceover. He’s been magically revived to stop “god-made
man” Thor (Conan Stevens in magenta beard and fright wig) from opening a door
between heaven, earth and hell” during a rare upcoming “red eclipse.” This quest
will require various feats which only an undead, as Eirick now is, can
accomplish. Eirick first assembles his warrior team, consisting of right-hand
man Sven (Craig Fairbrass); token sassy female ass-whupper/sexpot Brynna (Natassia
Malthe); incongruously far-from-home Chinese martial-arts fighter Yang (Jon Foo);
and many pro-wrestler-looking types who go shirtless even when it snows. They
then sail off toward various kinds of danger, along the way rescuing a slippery
wizard (Patrick Murray), combating a zombie-ghoul army, engaging in battle
scenes overly indebted to the look of 300, and finally arriving at the
inevitable climactic smackdown between hero and Thor. Vikingdom is lively
and colorful, albeit in ways that will often seem cheesy to audiences accustomed
to more sophisticated and expensive fare. There are some nice visual ideas, such
as the herd of thrashing underwater horses that suddenly greet our swimming
protag, or the Gate of Souls, which consists of umpteen writhing women
sprayed a Goldfinger hue. Then there’s the giant hellhound that looks
more papier-mache than perilous, and one of the most unconvincing bear costumes
ever. (Worse, after wrestling and stabbing this hairy hilarity to death, Eirick
solemnly intones, “Forgive me, old friend.”) ...» (Dennis Harvey).
Approfondimenti: Movie
Review
Conosciuto anche con i titoli: Vikingdom: The Blood Eclipse; Vikingdom: L'éclipse de sang; Vikingdom: O Reino Viking.