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Medicus
(Der Medicus)
2013, regia di Philipp Stölzl
Scheda: Nazione: Germania - Produzione: UFA Cinema, ARD Degeto Film, Beta Cinema - Distribuzione: Universal Pictures, Ark Entertainment, Energía Entusiasta, Wrekin Hill Entertainment, Anderson Digital, Arrow Film Distributors, Beta Cinema, DeA Planeta Home Entertainment, Outsider Films - Soggetto: dall'omonimo romanzo di Noah Gorfon - Sceneggiatura: Jan Berger, Philipp Stölzl, Simon Block, Christoph Müller - Fotografia: Hagen Bogdanski - Montaggio: Sven Budelmann - Art Direction: Stefan Hauck, Samuel Jaeger, Anja Müller, Aziz Rafiq, Stefan Speth - Scenografia: Udo Kramer - Set Decoration: Idriss El Gholb, Rakaa Mohamed, Mohamed Rakaa, Mark Rosinski, Heike Wolf - Costumi: Thomas Olah - Musiche: Ingo Ludwig Frenzel - Effetti speciali: Pixomondo - Formato: Color - Durata: 135' (155').
Cast: Ben Kingsley, Tom Payne, Stellan Skarsgård, Emma Rigby, Olivier Martinez, Michael Jibson, Elyas M'Barek, Dominique Moore, Makram Khoury, Fahri Yardim, Michael Marcus, Adam Thomas Wright, Manuela Biedermann, Ian T. Dickinson, Robert A. Foster, Mourad Zaoui, Hossein Andalibi.
Trama e commenti: europasenzafrontiere.blogspot.it - it.wikipedia.org - filmtv.it - ilsussidiario.net - mymovies.it - davinotti.com - ilmitte.com: «...Con un cast internazionale e la regia di Philipp Stölzl per una produzione tedesca, questo colossal girato in inglese mette molta carne al fuoco nelle sue due ore e mezza di pellicola, condita con tutti gli ingredienti necessari per soddisfare il grande pubblico con le avventure di un personaggio che ricorda un Lawrence d’Arabia ante litteram, armato di bisturi e bende invece che di spada, ma determinato più che mai ad offrirci un epos smaltato di Storia, seguendo così un filone produttivo che non sembra perdere la sua fortuna. La vicenda ha inizio nell’Inghilterra dell’anno 1021, dove in un misero villaggio avvolto nelle tenebre dell’alto Medioevo, in cui si lavora in miniera per un tozzo di pane e vige l’autorità di un clero oscurantista, un bambino di nome Rob Cole vede morire la propria madre di “mal di fianco” – la futura appendicite – e si mette in viaggio con un guaritore e saltimbanco ambulante (Stellan Skarsgård) cominciando così ad inseguire il sogno di saper curare il prossimo, che mai lo abbandonerà. I due instaurano un rapporto di affetto seguendo la più classica dinamica del vecchio errante solo e burbero e del giovane volenteroso che meriterà la fiducia del maestro salvandolo in più occasioni. Le loro strade si devono però dividere quando Rob ormai uomo (Tom Payne) ha notizia di terre lontane in cui vengono insegnati i misteri della medicina e decide di imbarcarsi per il medio oriente; ma in terra musulmana i cristiani vengono uccisi a vista, mentre gli ebrei sono tollerati. Così, al modico prezzo di un’autocirconcisione nel deserto, Rob imparerà con sorprendente velocità a vivere e comportarsi come un ebreo praticante, anche grazie alla curiosa assenza di qualunque barriera linguistica – in Persia si parla, a quanto pare, un ottimo inglese. La traversata gli regala anche qualche fugace sguardo di quello che promette di rivelarsi il suo vero amore (Emma Rigby), ma una tempesta di sabbia fa strage della comitiva e lui arriva nella città di Ispahan convinto di essere il solo superstite.
Lì cambierà il suo nome in Jesse ben Benjamin e diventerà l’alunno prediletto di Ibn Sina (Ben Kingsley), grande maestro nell’arte della medicina, che noterà presto il dono particolare che il giovane porta con sé dal suo precoce incontro con la morte. Infatti ciò che distingue Jesse dagli altri allievi è, oltre all’insaziabile sete di sapere, la capacità di avvertire la fine incombente delle persone con un semplice tocco delle mani. Un potere certo utile per un medico, che quando si manifesta richiama però troppo da vicino i “sensi di ragno” di spider-man, con annesso fermo immagine sul volto scioccato di Payne, che si rivela comunque essere la sua espressione dominante durante tutto il film – a cui fa da contraltare quella smarrita della Rigby. Questo elemento fantasy, centrale nel trasformare le vicissitudini di Rob Cole nel compiersi di un destino, viene accompagnato da una parabola illuminista sul tema della ricerca della verità contro il dogma delle religioni, creando un un parallelo, ribadito sulla locandina del film, con la fuga dalla grigia Inghilterra alla luce abbacinante della Persia. Questo è solo uno dei temi che vengono affrontati, oltre a quello della tolleranza religiosa, dello scontro tra potere religioso e potere politico, della lotta per il bene comune, il tutto senza rinunciare a raccontare di un amore proibito – forse l’anello più debole – e di una guerra civile. “Si sono scordati il cocco” verrebbe da dire con Woody Allen, anche se il suo commento in Manhattan si riferiva agli eccessi di una pizza non cinematografica. Il tema conduttore è comunque non privo di fascino, e nel buio di una cantina siamo toccati dalla meraviglia di riscoprire al lume di candela come siamo fatti dentro, infrangendo un tabù che forse nell’era dello splatter non ha ancora perso la sua forza archetipica. ...».
Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb - allmovie.com - daserste.de - screenrelish.com - filmaffinity.com - dvd-fever.co.uk - themoviewaffler.com - allocine.fr - filmosophie.com - hollywoodreporter.com: «A Christian orphan from an 11th-century English mining town disguises himself as a Jew so he can study medicine in Islamic Persia in The Physician (Der Medicus), a lavishly mounted period epic that often has more lofty pursuits on the brain than simply drifting from one CGI battle to the next -- though this doesn’t mean it manages to avoid every screenwriting cliché in the book. Based on the eponymous work of Massachusetts-born novelist Noah Gordon, which was not a big hit stateside but became a colossal bestseller in especially Germany and Spain, The Physician stars Ben Kingsley as Ibn Sina, the Persian philosopher and medical scholar whose treatises were so influential they were still taught in European universities five centuries later. German director Philipp Stoelzl, who brought a refreshingly modern swagger to the romantic and largely fictitious biopic Young Goethe in Love, is a good fit for the material and it helps that the young leads, Tom Payne and Emma Rigby, are easy to root for and easy on the eyes. ...».
Conosciuto anche con i titoli: The Physician; Death Watch; L'oracle; El sanador.