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La dama
2015, regia di Manuel Montanari
Scheda: Nazione: Italia - Produzione: Comitato Giovanile di Poggio Catino, con il patrocinio del Comune di Poggio Catino - Sceneggiatura: Manuele Grilli - Fotografia: Giorgio Clementi - Montaggio: Fabrizio Fazio - Scenografia: Manuele Grilli, Lorenzo Galassetti, Lorenzo Ramazzotti, Pinti Noel Sebastian - Costumi: Romina Rosati - Musiche: Massimiliano Zaccone - Formato: Color, cortometraggio - Durata: 24'.
Cast: Costanza Spurio, Geronimo Wilson Brengola, Martina Bolzoni, Ettore Ismael Borghetto, Marco Pitorri, Lorenzo Galassetti, Giovanni Cianfa, Orso De Felice.
Trama e commenti: cortifestival.it - filmitalia.org: «XVI sec. d.C. Cruente erano le lotte tra gli Orsini e i Colonna, nobili famiglie potenti e dominanti di questa epoca. Nel 1510 la donna di Geppo Colonna, stufa dei suoi soprusi e della sua maniacale forma di possesso fugge dal castro con alcuni dei suoi uomini fidati. Durante il viaggio, il drappolo di uomini e la Dama vengono intercettati dai castellani di Tancia e Fatucchio,Losco e Ildo, due fratelli poco raccomandabili che ne fanno della foresta un luogo per rapinare, compiere soprusi e imponendo il loro terrore. Lo scontro è duro e l’unica supersite è la Dama, individuata come bottino di guerra, si scopre tramite una tremenda marchiatura a fuoco su di un polpaccio raffigurante la “colonna traiana”, simbolo per l’appunto della potente famiglia, la sua preziosa appartenenza. Il Castro di Poggio Catino era di possesso degli Orsini, Castro limitrofo a Tancia e Fatucchio, e quale migliore offerta potevano fare gli Orsini per avere la donna del loro odiatissimo nemico Geppo, pensò bene Losco. Losco e combriccola ottengono così un ricco bottino in cambio della Dama. La giusta fine per un nemico cosi prezioso sarebbe stato quello di imprigionarlo e metterlo alla gogna per la “goduria” del popolo, ma Ruberto, prete per obbligo dettato dalla famiglia Orsini, signore di Poggio Catino, vede il candore della donna accompagnato dalla sua veste cosi bianca e pura, se ne innamora al primo sguardo, e contro l’ira di un personaggio come la cortigiana Crezia figura enigmatica e manovratrice, Ruberto cerca di proteggere la Dama, per Crezia è una vera e propria minaccia.
Al Castro arriva Camillo avvertito da Crezia per riportare all’ordine il fratello Ruberto. Ruberto non essendo belligerante e invaghito dalla Dama, tenta invano di porre fine alle continue lotte contro i Colonna ma Camillo impone al fratello di continuare la sua strada ecclesiastica per motivi di potere e prestigio, e di riportare la Dama al proprio marito Geppo per una eventuale pace tra le famiglie, tutto ciò solo per compiacere Crezia che gelosa e ricca di ambizione vuole liberarsi quanto prima della Dama. Ruberto sarà oggetto di inganno, la Dama non dovrà mai essere riconsegnata ai nemici, questo perché Camillo non cerca la pace ma cerca disperatamente di sopraffare la famiglia rivale dei Colonna con atti di forza spesso mal riusciti con pesanti sconfitte. Ruberto dal canto suo ora vuole solo la Dama, ma quasi obbligato a riportare la Dama a Geppo, pianifica una fuga con lei durante il percorso prestabilito, pensando cosi di ingannare il fratello Camillo e la stessa Crezia. Il piano viene scoperto e con una contro mossa Crezia, compiaciuta da Camillo, prepara con l’aiuto oneroso di Losco e Ildo, un finto agguato per mano dei Colonna facendo credere così a Ruberto la malvagità degli stessi. Il piano riesce, la scorta viene decimata, ma Ruberto rimane ferito e stordito dall’agguato, nel contempo la Dama viene condotta di nuovo alla corte Orsini cosi che Crezia potrà compiere la sua tremenda vendetta».
Conosciuto anche con i titoli: La dama bianca; La dama bianca di Poggio Catino.