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La rosa di Bagdad
1949, regia di Anton Gino Domeneghini
Scheda: Nazione: Italia - Produzione: IMA Film, Trans-National - Distribuzione: Artisti Associati, Avo Film, Grand National Pictures, World of Video 2000 - Soggetto: Anton Giulio Domenighini (dalle Mille e una Notte) - Sceneggiatura: Ernesto D'Angelo, Lucio De Caro, Nina Maguire, Tony Maguire - Fotografia: Cesare Pelizzari - Scenografia: Libico Maraja - Musiche: Riccardo Pick Mangiagalli - Formato: Technicolor, animazione - Durata: 75'.
Voci:
Germana Calderini, Beatrice Preziosa, Giulio Panicali, Carlo Romano, Olinto Cristina, Mario Besesti, Giovanna Scotto, Renata Marini, Lauro Gazzolo, Stefano Sibaldi (voce narrante); edizione in inglese: Julie Andrews, Patricia Hayes, Stephen Jack, Arthur Young, Humphrey Kent, Paul Hansard, Howard Marion-Crawford (voce narrante).
Il film completo: https://www.youtube.com/watch?v=rsUphWW-sHg
Trama e commenti:
cinematografo.it
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kataweb.it: «A
Bagdad la principessa dall'ugola d'oro Zeila, compiuti i 13 anni, deve
scegliersi il promesso sposo tra i principi dei paesi vicini, ma al regno del
mite califfo Omar, suo zio e tutore, agogna il perfido sceicco Jamar, aiutato
dal vampirico mago Burk. Per fortuna, con il supporto del genio della lampada di
Aladino, il giovane e gentile musicista Amin sventa il loro piano criminoso. Con
l'apporto di più di 100 tra disegnatori e tecnici (tra cui il pittore libico
Maraja e l'ideatore dei personaggi Angelo Bioletto, creatore delle figurine
Perugina dei Quattro moschettieri che negli ultimi anni '30 contagiarono mezza
Italia con la caccia al Feroce Saladino), la lavorazione del film del bresciano
A.G. Domeneghini (1897-1966), tribolata dalla guerra e dai bombardamenti su
Milano, cominciò nel '42. Presentato nel '49 alla 10a Mostra di Venezia, vinse
il primo premio nella sezione del cinema per ragazzi. Con I fratelli
Dinamite di Pagot, distribuito nella stessa stagione 1949-50, è il primo
lungometraggio a disegni animati di produzione italiana. Di forbita eleganza nel
disegno e nei colori, di vena delicata nell'invenzione fantastica, è un po'
fievole e lasco sul piano narrativo, ma rallegrato in chiave comico-umoristica
da alcuni numeri musicali (la danza dei tre serpenti, la gazza ladra Kalina) e
dal trio dei buffi consiglieri del califfo dove è visibile l'influenza disneyana
di
Biancaneve e
i sette nani. Musiche di Riccardo Pick-Mangiagalli
(1882-1949). Restaurato alla fine degli anni '90 dalla Cineteca Nazionale,
nell'ambito del progetto "Adotta un film - 100 film da salvare", grazie al
negativo originale messo a disposizione da Fiorella Domeneghini, con stampa
fotografica ottica per ripristinare l'originale Technicolor e risincronizzato
digitalmente».
Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb
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movies.msn.com
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nytimes.com
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tvguide.co: «Originally
released in Italy in 1949, with an English version produced in Britain in 1952,
this animated film features the voice of Andrews as a princess being prepared
for marriage by her uncle. One of her suitors, a cruel sheik with an evil wizard
for an assistant, wants to marry her for her kingdom. A court minstrel catches
on to the plot and is imprisoned by the wizard high on a mountain. He escapes
and receives Aladdin's lamp from an old woman. With the help of the lamp's
genie, the minstrel defeats the bad guys and marries the princess».
Conosciuto anche con i titoli: La lampada di Aladino; Amin e la lampada di Aladino; The Singing Princess; The Rose of Bagdad; The Thief of Bagdad; Die Rose von Bagdad.