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Lo sguardo di Michelangelo
2004, regia di Michelangelo Antonioni
Scheda: Nazione: Italia - Produzione: Istituto Luce, Lottomatica - Distribuzione: Warner Bros. Pictures - Soggetto: Michelangelo Antonioni - Collaborazione: Enrica Fico (Enrica Antonioni), Carlo Di Carlo - Fotografia: Maurizio Dell'Orco - Montaggio: Roberto Missiroli - Art Direction: Mm - Scenografia: Michelangelo Antonioni - Costumi: Fi - Musiche: Ni - Consulenza scientifica: Cristoph Luitpold Frommel - Consulenza storica: Antonio Forcellino, Raffaele Viola - Formato: Color, documentario - Durata: 15'.
Cast:
Michelangelo Antonioni.
Trama e commenti:
cinematografo.it
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movies.yahoo.com
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pitturaedintorni.it
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it.wikipedia.org
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cinema.ilsole24ore.com
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michelangeloantonioni.it
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habanera-nonblog.blogspot.com: «L'ombra di
un uomo si allunga sul pavimento dell'uscio della chiesa sino a diventare
scarpe, che camminano ed echeggiano nella solitudine assoluta. Appare un
Michelangelo Antonioni precario nell'incedere senile, ma senza esitazioni nel
dirigersi verso il monumento funerario di Giulio II ed il Mosč di Michelangelo,
arrogante nel suo ritrovato splendore marmoreo dopo un restauro accuratissimo.
Sono le immagini de Lo sguardo di Michelangelo il corto diretto e
interpretato da Antonioni e presentato a Cannes, dove ha ricevuto un applauso
lunghissimo. Di quale dei due Michelangelo č lo sguardo? Il vecchio regista
vuole che la macchina da presa lo inquadri dall'alto in basso, come se fosse una
"soggettiva" del Mosč; e poi, viceversa, in controcampo passa dalla lente dei
suoi occhiali per arrampicarsi fino alla maestą della statua. I due sguardi si
incrociano in continuazione, in primissimi piani sempre pił stringenti in un
montaggio serrato. Antonioni č solo nella chiesa vuota; solo davanti alla
bellezza che lo rapisce. E sente di dover aggirare la barriera che lo allontana
dalla statua, per poterla toccare. La mano ruvida, tremolante e scura di sole
accarezza lentamente i profili bianchi dei drappi di marmo che avvolgono il
ginocchio di Mosč, come per integrare la percezione che il solo sguardo non
assicura pienamente. Il contrasto č spettacolare: l'uomo che č invecchiato
inseguendo la bellezza, finalmente la trova, l'affronta e ne rimane trasformato,
placato. Esce dalla chiesa lentamente, senza voltarsi, minuscolo nell'impotenza
del colonnato e grandioso nel dono che ha voluto farci. Il suo testamento»
(Massimo Marnetto).
Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb
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movies.msn.com
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allmovie.com
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nytimes.com
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erratamag.com
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trendesombras.com
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chicagoreader.com
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metalasylum.com
-
filmref.com: «By
the time Michelangelo Antonioni released Beyond the Clouds in 1995, his
keen sense of patient, intimate observation had seemed to give way to a kind of
leering, gratuitous voyeurism in the film's repeated, over-lingering shots of
the female form. It is, however, precisely this painstaking attention to the
voluptuousness of form and tactileness of surfaces that makes his subsequent
short film, Michelangelo Eye to Eye particularly sensual and textural in
its execution. Prefaced with a text description of the filmmaker's recent health
problems (in particular, a debilitating stroke that left him partially paralyzed),
the film opens with a shot of a frail Antonioni emerging from the shadows as he
walks in slow, awkward gait into an unpopulated hall where Michelangelo
Buonarotti's marble statue of Moses - a scaled down version of an ambitiously
conceived wall tomb for Pope Julius II - is once again in display after a period
of meticulous restoration. Composed of a series of detailed observations of the
sculpture's composition from several camera angles and vantage points, Antonioni
continually refocuses to the shot of Moses' opaque gaze - an image that is
sublimely matched by the filmmaker's own occluded, returned gaze as he examines
the object of his attention through limpid, watery eyes. In addition to creating
a thorough, meticulous, and deliberative objective study of the Renaissance
sculpture's robust physical form and timeless, universal beauty, Antonioni's
juxtaposition of his own weakened, aging frame against the larger-than-life
sculpture of Moses creates an indelible, thoughtful, and poignant image on human
frailty, transience, creative compromise, and the enduring legacy of - and
mortal transcendence through - enlightened art».
Conosciuto anche con i titoli: Michelangelo Eye to Eye; The Gaze of Michelangelo.