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Lucrezia Borgia
2002, regia di Carlo Battistoni
Scheda: Nazione: Italia - Produzione: Rai Due Radiotelevisione Italiana, RaiTrade, Teatro alla Scala di Milano - Distribuzione: RaiTrade, Radiotelevisione Italiana, Classica Japan - Soggetto: libretto di Felice Romani - Fotografia: Fabio Brera - Montaggio: Maurizio Bonomi - Costumi: Hugo De Ana - Musiche: di Gaetano Donizetti - Formato: Color, film musicale tv - Durata: 139'.
Cast: Mariella Devia, Michele Pertusi, Marcelo Álvarez, Daniela Barcellona, Carlo Bosi, Piero Terranova, Alessandro Svab, Iorio Zennaro, Eldar Aliev, Ernesto Panariello
.
Trama e commenti:
mcomet.com
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it.wikipedia.org
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archiviostorico.corriere.it: «Forse
il processo di riabilitazione in atto finirà per convincere anche gli scettici
che Lucrezia Borgia fu in realtà moglie fedele e madre amorevole, ingiustamente
bollata da una pessima fama più dovuta ai suoi natali (era figlia del terribile
papa Alessandro VI) che a effettive colpe. Una lancia in suo favore l' aveva in
fondo già spezzata Donizetti che nel dramma tragico in un prologo e due atti a
lei intitolato ne aveva sottolineato il lato «materno», sorvolando sulle
presunte dissipatezze. Andata in scena alla Scala nel 1833 e considerata uno dei
lavori più significativi del bergamasco, l' opera è però comparsa raramente sul
palcoscenico milanese. Dopo l' edizione nel 1970 con la Caballé, si è dovuto
attendere il ' 98 perché «Lucrezia Borgia» tornasse in scena in un' edizione con
la regia, le scene e i costumi di Hugo de Ana. Una versione raffinata e
viscerale che affida la resa del clima cupo del libretto al predominio di sfondi
neri e lastre di rame. Accolto da un vivo successo, quell' allestimento torna
ora agli Arcimboldi con il suo carico di passioni e avvelenamenti. D' altra
parte il librettista Felice Romani si era rifatto a un testo di Victor Hugo,
notoriamente incline ad atmosfere morbosamente tragiche. Ma Donizetti preferì
puntare su un lirismo a tratti anche patetico, arrivando quasi a riscattare la
sua eroina da tutte le sue colpe in virtù del suo amore, puro e disinteressato,
per il figlio Gennaro, giovanotto di belle speranze e scarso acume con la
predisposizione a trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Così,
malgrado gli sforzi di Lucrezia (che veglia amorevolmente su di lui, ostacolata
dal fatto che il ragazzo ignora di essere suo figlio), Gennaro finisce vittima
di un complotto ordito proprio dalla duchessa di Ferrara...».
Plot Summary, Synopsis, Review:
cinemarx.ro -
operajaponica.org -
ceskatelevize.cz -
truveo.com -
IMDb:
«This production dates from the time that the La Scala opera company had
relocated to the Archimboldo Theatre while La Scala was being rebuilt. If you
were going to a live performance you would want to go to La Scala but I have
seen several of these productions that were filmed at the Archimboldo and they
are all visually spectacular, with the company benefiting from the more modern
facilities and larger staging. This production opens with a sensational tableau
of bishops which quickly gives way to a scene of debauchery. It reminds me of
the oft-made comparison between opera and the Catholic church – very large men
in elaborate costumes singing in a language that no-one understands. However the
opera functions most effectively at the very centre of the Italian psyche, the
relationship between a mother and her son. Donizetti and his librettist Felice
Romani shamelessly milk this relationship. Gennaro, a soldier of fortune, is
strangely drawn to an older woman who keeps on helping him out of tight spots.
He does not realise that this woman, Lucrezia Borgia, is his mother. I loved the
scene where Gennaro confesses his attraction to La Borgia and goes on to say
that there is only one person more dear to him... the mother that he has never
known. There is not a dry eye in the house...».