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Gaya
(Back to Gaya)
2005, regia di Lenard Fritz Krawinkel, Holger Tappe
Scheda: Nazione: Germania-Spagna-GB - Produzione: Ambient Entertainment, Recorded Picture Company, Morena Filmes, e·Sence® - digital department - Distribuzione: DNC, Warner Bros., Entertainment Film Distributors, Warner Home Video, Entertainment in Video, First Look International, Focus Film Facts, Fox-Warner, Metropolitan Filmexport, Prime Time Entertainment, Shaw Organisation, Soyuz, Three Lines Pictures - Soggetto: Jan Berger, Don McEnery, Bob Shaw - Sceneggiatura: Jan Berger, Don McEnery, Bob Shaw - Montaggio: Alexander Soskin, Fabian Mueller - Musiche: Michael Kamen - Formato: Color, animazione - Durata: 91'.
Voci:
edizione italiana: Davide Chevalier, Natalia Estrada, Riccardo Rossi, Bruno Alessandro, Francesco Pannofino, Fabrizio Manfredi, Angelo Nicotra, Nanni Baldini, Mino Caprio, Tenerezza Fattore, Paola Giannetti, Vladimiro Conti, Laura Boccanera, Vittorio De Angelis.
Trama e commenti: it.wikipedia.org - spietati.it - stensen.it - fantasymagazine.it - musicafilm.it - movieplayer.it - it.movies.yahoo.com - zapster.it - filmup.leonardo.it: «La nuova generazione di cartoni animati fatti con la tecnica del tridimensionale colpisce ancora, stavolta però in Europa. E così, contemporaneamente allo schiacciasassi della Dreamworks Madagascar esce Gaya, una coproduzione spagnola/tedesca/inglese diretta dal britannico Leonard Fritz Krawinkel, e realizzata da un team di 75 esperti in computer animation. La piccola cittadina di "Gaya" è un posto fantastico in cui governa un sindaco buono e la vita si passa allegramente tra feste e tornei. Quando però le viene rubata la "dalamite", una piccola pietra capace di dare energia a tutto la zona, la situazione diventa drammatica, e così sei piccoli Goyani se ne mettono alla ricerca. L'indagine li porta in nuovo mondo: quello reale. "Gaya" infatti non è altro che un programma televisivo di cui loro sono stati per anni i protagonisti... Quello di Gaya è un mondo fantasy. Questa piccola cittadina popolata da omini dalle orecchie orizzontali, non può che ricordare la fantasia di Tolkien e del suo Signore degli anelli. Ricorre poi anche qui l'espediente della compagnia che va in viaggio "tutti per uno, uno per tutti", così come le soluzioni "estetiche " scelte per la rappresentazione della cittadina, che sembra proprio il paese di Frodo e degli altri Hobbit. Il vero limite della pellicola è, comunque sia, il ritmo. Fin dalle prime scene la narrazione procede compassata, come se non la stessimo vedendo, ma ci fosse letta da un libro. Succede così che le situazioni comiche non facciano ridere, i paesaggi non affascinino, e le belle musiche del Premio Oscar Michael Kamen (che nel frattempo è morto) risultino fuori contesto. Che non si diverta il genitore lo si mette sempre in conto (seppur gli ultimi cartoni animati stiano smentendo sempre più quest'idea), ma qui il rischio è che pure il bambino si annoi. Rimane la morale della favola: l'importanza del libero arbitrio e la televisione ammazza cultura di oggi».
Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb - filmscorecenter.de - lightstorm3d.com - dreamers.com - moviexclusive.com - berlin-china.net: «Back to Gaya is set in the idyllic, mystical world of Gaya, where local hero Zino and his trusted companion Boo live a peaceful live until one day the energy crystal Dalamit is stolen. Without this magic crystal the world of Gaya will die, so Zino and Boo embark on a quest to recover it. They battle through an unknown and dangerous world, come together with the Snurks, another intrepid group of heroes, and finally obtain the stone back and save Gaya».
Approfondimenti: Movie Review
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Conosciuto anche con i titoli: Nel magico mondo di Gaya; En busca de la piedra mágica; Boo, Zino & the Snurks; The Snurks; Zurück nach Gaya.