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Agorà
2009, regia di Alejandro Amenábar
Scheda: Nazione: Spagna-Malta - Produzione: Mod Producciones, Himenóptero, Telecinco Cinema (con la partecipazione di Canal+ España, Cinebiss) - Distribuzione: Twentieth Century-Fox Film Corporation, Mars Distribution, Newmarket Films, CatchPlay, IPA Asia Pacific, Odeon - Soggetto: Alejandro Amenábar, Mateo Gil - Sceneggiatura: Mateo Gil, Alejandro Amenábar - Fotografia: Xavi Giménez - Montaggio: Nacho Ruiz Capillas - Art Direction: Frank Walsh, Dominique Arcadio, Matthew Gray, Stuart Kearns, Jason Knox-Johnston - Scenografia: Guy Dyas - Arredamento: Larry Dias - Costumi: Gabriella Pescucci - Musiche: Dario Marianelli - Effetti speciali: El Ranchito - Formato: Color - Durata: 128'.
Cast: Rachel Weisz, Max Minghella, Oscar Isaac, Ashraf Barhoum, Michael Lonsdale, Rupert Evans, Richard Durden, Sami Samir, Manuel Cauchi, Homayon Ershadi, Oshri Cohen, Harry Borg, Charles Thake, Yousef 'Joe' Sweid, Amber Rose Revah, Clint Dyer.
Trama e commenti:
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mymovies.it: «Il pericolo è donna, dal IV al XXI secolo dopo Cristo. Dipende per chi. C'è
la donna che fa paura ai talebani di ogni epoca e un'altra che terrorizza Lars
von Trier e simili. Streghe comunque da lapidare o strangolare.
Lo spagnolo Alejandro Amenabar, 37 anni, autore di The Others (2001) e
Mare
dentro (Oscar miglior film straniero 2004) ha presentato fuori concorso Agora,
dedicato alla scienziata e astronoma Hypatia (Rachel Weisz) che si dedicò alla
relazione tra filosofia e scienza e per prima intuì che i pianeti compiono
un'ellissi intorno al sole. Nel 1600 Keplero arrivò allo stesso risultato. Ma
Hypatia solo adesso diventa una «star» nel kolossal che le rende per la prima
volta omaggio, un film da 50 milioni di euro, tutto di produzione europea. A
prima vista, Amenabar segue un modello hollywoodiano, ma non siamo dalla parte
di «Cleopatra» (gli egiziani però dovevano avere tutti la pella candida?), il
set è uno spazio chiuso nel perimetro che circonda la Biblioteca di Alessandria,
scrigno della cultura greca e pre-greca, una delle meraviglie del mondo e che
sarà in gran parte distrutta. Hypatia, istruita dal padre Teone, è l'anima della
biblioteca, la vediamo nel suo peplum bianco insegnare ad allievi adoranti. Ma
lei si sottrae alla corte insistente di Oreste, che diventerà prefetto sotto il
dominio romano, e alla passione del suo schiavo Davus, studioso anche lui delle
stelle.
È guerra di religione ad Alessandria, sotto il segno delle vesti sontuose dei
pagani, le casacche a strisce degli ebrei e i kaftani neri dei parabolani,
fanatici cristiani, squadre della morte, massacratori di pagani ed eretici, al
comando del patriarca Cirillo che rivolgendosi ai suoi sgherri pronuncia
l'anatema contro i giudei: «Piangete per loro, gli assassini di Cristo, perché
saranno perseguitati in eterno» e dà il via al primo pogrom. Agora è un feroce
atto di accusa contro i crociati, e se per i film di Ron Howard sul Codice da
Vinci la Chiesa poteva invocare la fantareligione, qui siamo nella Storia.
Precursori dei talebani, gli incappucciati neri allagano nel sangue la città,
dopo aver elargito il pane ai poveri e la libertà agli schiavi, sistema noto ai
«moralizzatori» integralisti di ogni latitudine. «Solo Gesù poteva perdonare
perché è Dio, non vorrai paragonarti a lui?», risponde l'invasato capo
parabolano a Davus, l'ex schiavo arruolato nelle file cristiane, vacillante di
fronte ai corpi degli ebrei in fiamme. In mezzo alle carneficine di anno in
anno, Hypatia, seguace del neoplatonismo, fa appello alla filosofia, all'amore
per la conoscenza scientifica, alla convivenza religiosa. È uno spazio
«teatrale», l'agora, il luogo dove Amenabar concentra azione e pensiero, mentre
le scene di massa sono elaborate al computer. E nei meravigliosi interni della
biblioteca, dove statue e papiri, bassorilievi e arazzi saranno devastati dalle
orde cristiane. Religione come pretesto di sopraffazione, come ora, al servizio
del potere. L'ultimo ostacolo sarà Hypatia, la donna che «parla», che insegna
agli uomini. Lei che osserva il cielo e traccia nella sabbia le parabole
celesti. Anche il devoto Oreste dovrà piegarsi alla legge della curia che ha
declassato le donne a sottospecie umana, e l'innamorato Davus alla furia
assassina dei parabolani, Hypatia invece non si piega, conferma la sua laicità.
Nel marzo del 415 viene trascinata al tempio, denudata e uccisa. È la mano di
Davus, incapace di ribellarsi a un'altra schiavitù, che la soffoca prima che gli
incappucciati di Cristo la massacrino a colpi di pietra. Il corpo di Hypatia
straziato come la Biblioteca di Alessandria in un ripetersi di incendi che non
si fermano» (Mariuccia Ciotta, Il Manifesto, 19-05-2009).
Plot Summary, Synopsis, Review: IMDb
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rottentomatoes.com -
allmovie.com
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en.wikipedia.org
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dentrocine.com
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aceshowbiz.com
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facebook.com
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plume-noire.com
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variety.com
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tiff.net:
«From the director of the Academy Award-winning biopic The Sea Inside
comes a rousing historical epic recreating the early religious conflicts of
fourth-century Alexandria, Egypt. The film boasts a smouldering turn by Rachel
Weisz, who has evinced greater and greater depth with each new role. Playing the
legendary philosopher and mathematician Hypatia, she delivers a commanding
performance of intelligence and strength of will.
Beginning in AD 369, tensions between pagans and Christians in Egypt reach a new
high, setting the stage for an inevitable clash of loyalties. Initially, in the
famed Alexandria library compound where pupils of all faiths gather to learn
under the guidance of Hypatia, these pressures are set aside. While she conducts
lessons in mathematics and astronomy, Hypatia privately tackles the riddle of
Ptolemy's theory of the solar system and its planetary orbits.
Soon, however, conflict erupts as the pagans attack the Christians. Though the
massacre leaves many Christians dead, the pagans nonetheless find themselves
outnumbered and barricade themselves inside the library for safety. Hypatia is
among those trapped, and her protection becomes the primary concern of her pupil
Orestes (Oscar Isaac) and her slave Davus (Max Minghella), both of whom are
deeply in love with her. This love triangle is put to test under the weight of
the city's violent social upheaval. In the whirlwind of chaos and bloodshed, the
three are inevitability separated.
Working on a grand scale with great confidence, Amenábar follows his characters
through epochal changes. Christianity sweeps across Alexandria not just as a
force of enlightenment but also simply as force. As Davus falls under the sway
of extremism and Orestes struggles with his new faith, Agora takes up big themes
of religion and allegiance, and how violence can enforce both. Driven by a
questing intelligence, this film dramatizes ideas that are as relevant today as
they were in Hypatia's lifetime».
Approfondimenti: Movie
Review
Il sito ufficiale del film - Clip
Conosciuto anche con il titolo: Mists of Time.
La recensione di Ida Vinella in "Le altre recensioni"